Primo allestimento Malawi madness

Acquari – “Malawi Madness”

Malawi madness

Ed ecco la nascita del mio piccolo Malawi dove voglio allevare dei piccoli. L’allestimento parte da una vasca da 75 lt della Ferplast, il modello e’ il Cayman 60 classic (senza timer ed altri aggeggi inutili…).

ATTENZIONE! Non è assolutamente la mia intenzione quella di affermare che QUESTA vasca sia adatta per allevare ciclidi del MALAWI, perchè non lo è! Il nome che le ho dato, infatti, ne è la chiara dimostrazione. Uso questa vasca SOLO come appoggio; qui metto le femmine in incubazione pochi giorni prima del rilascio dei piccoli, e qui li accresco per le prime settimane, punto! Mi raccomando, quando pensate a vasche per questi ciclidi, pensate a dimensioni molto, ma molto più generose, per il bene dei vostri ospiti, eh?Malawi madness rocks

Per l’arredo non ci sono grossi problemi; il biotopo del lago Malawi roccioso che voglio riprodurre, è abbastanza semplice, e non crea troppi problemi di layout. Le rocce, laddove ne abbiate bisogno, acquistatele presso un vivaio; le troverete belle e soprattutto ad un prezzo accettabile! Quelle che vedete nella vasca mi sono costate 0,50 euro/kg: insomma ho speso meno di 10 euro…. certi negozi le vendono (le stesse) ad oltre 10 euro/kg! Ma torniamo all’allestimento. Posizionate le rocce, e qui e’ necessario un po’ di studio preliminare alla posa (vi consiglio di “presentarle” fuori dall’acquario, cercando la posizione che piu’ vi piace, per poi replicarla, con meno problemi, all’interno della vostra vasca).

Un tappetino di gomma sul vetro di fondo dell’acquario e’, secondo me, indispMalawi madness tankensabile per evitare qualche spiacevole sorpresa! E’ necessario assicurarsi che le rocce posate siano PERFETTAMENTE stabili e non ci sia il rischio che qualcuna possa scivolare o peggio rotolare con il pericolo di rompere qualche vetro. Alcuni usano il silicone per fermarle, personalmente con rocce dalla superficie molto irregolare – vista la semplicita’ di incastro – preferisco evitare collanti. Per il fondo, ho usato un ghiaino policromo medio, di quello che e’ facile trovare in commercio, a prezzi assolutamente non proibitivi. Ho preferito posarlo prima di caricare l’acqua – non trattandosi di sabbia – così e’ anche piu’ semplice riempire bene i vari spazi nascosti lanciando qui e la mucchietti di sassolini.Malawi madness rocks

A questo punto non rimane che riempire la vasca con l’acqua. Ho usato una tanica da 50 lt riempita con il 20% di acqua osmotica ed il resto rubinetto; ai successivi cambi, reintegro con acqua dura. Per il riempimento mi avvalgo di una pompa da 1700 lt/h che svuota la tanica in pochi minuti. Potete vedere nell’immagine la vasca che inizia a riempirsi.

Per evitare eccessivi spLa vasca prima del riempimentoostamento del fondo dovuti alla turbolenza del getto di acqua, ho inserito il tubo fra le rocce, cosi’ che la corrente si disperdesse ed il getto non fosse diretto verso il basso. In alternativa si puo’ utilizzare il classico piatto poggiato sul fondo della vasca, oppure potete dirigere il getto dell’acqua su una parete laterale della vasca (mi raccomando interna!) in modo che l’acqua di disperda sulla superficie e non crei eccessive correnti. Fatto riempimento acquarioimportante per l’avviamento biologico della vasca, e’ che ho riutilizzato il materiale del filtro di un acquario preesistente; in questo modo i tempi di “startup” della vasca sono stati notevolmente ridotti. Infine, se volete, potete aggiungere qualche pianta, anche se per il Malawi non e’ necessaria, anzi…. al massimo qualche vallisneria (spiralis nel mio caso) e tre ciuffetti di echinodorus tenellus, piante abbastanza resistenti al tipo di malawitosi che intendo mettere in vasca.L'acquario riempito

Il substrato non e’ concimato, ne ho intenzione di farlo, quindi tutto il verde che inserisco in questo tipo di vasche, deve essere in grado di vivere da solo con poca luce, acqua molto dura e ph intorno ad 8.00 (che sono i valori tipici di un allestimento di questo genere). Poiche’ non ho voluto eliminare il filtro a cassetta centrale che fa “bella mostra di se” sulla parete di fondo dell’acquario, ho pensato che un buon modo per allentare l’attenzione dell’occhio fosse quello di aggiungere uno sfondo nero alla vasca, che rendesse meno contrastati e visibili i contorni del filtro biologico. Devo dire che il risultato, come potete osservare dalla fotografia, e’ decisamente soddisfacente! Non rimane che aspettare 12-24 ore che spariscano le bollicine di ossigeno attaccate sulle pareti interne della vasca (fatto normalissimo quando si riempe una vasca), ed ecco 2 giorni dopo, nella foto qui sotto, il risultato in opera.

Un ringraziamento va alla mia consorte, Giuliana ed alla sua infinita pazienza con la quale “tollera” questa mia passione, e mi segue negli allestimenti, fornendomi consigli sempre estremamente validi e di buon gusto.

Aggiornamento: Questa vasca nasce per i motivi che avete letto smalawi madness tank finalopra. Non essendo riuscito a vedere completata una riproduzione di mbuna in vasca di comunità (come è normale, ahimè), a causa della predazione messa in atto dagli altri occupanti della vasca grande, ho deciso, non appena si è verificata l’opportunità, di isolare la femmina di Pseudotropheus Saulosi con le uova fecondate in bocca (forse appena prima della schiusa), in questo ambiente. Premetto che per ragioni logistiche, non avendo possibilità al momento di allestire altre vasche, stavo tentando (sempre in questo spazio) di riprodurre dei N. Brevis, presi al congresso di Faenza dell’AIC. Sono riuscito, dopo aver smontato il fondo roccioso della vasca grande dove si era riprodotta, a collocarla nella vasca che vedete, e qui ha portato avanti l’incubazione con la successiva schiusa fino a rilasciare ben 20 avannotti alla 3a settimana! Potete vedere le immagini che ho ripreso domenica 15 ottobre, data in cui tutti gli avannotti, della dimensione di circa 7-8 mm erano liberi di nuotare. Amorevoli cure della madre che, ininterrottamente, fa la ronda in vasca curando i piccoli che crescono molto velocemente: dopo solo 3 giopiccoli di pseudotropheus saulosi con la madrerni hanno già raggiunto 1 cm di lunghezza. Li nutro con cibo micronizzato per avannotti e pastiglie vegetali per loricaridi finemente polverizzate ed addizionate in una siringa con vitamine, spirulina ed acqua della vasca. Fanno il loro “dovere” anche delle poco estetiche ma funzionali ed utili alghe filamPiccoli di Pseudotropheus Saulosientose, che non ho rimosso volontariamente e che costituiscono anch’esse una buona fonte di alimentazione per i piccoli. E’ veramente bello vederli tutti insieme “beccare” le rocce dove cresce lo strato vegetale, amorevolmente controllati a distanza dalla madre. Non appena raggiungeranno una dimensione accettabile, procederò a rimuovere la madre. La cosa curiosa è rappresentata dal fatto che anche la femmina del Malawi ha ritenuto idonee le conchiglie (lasciate li per i Brevis) a tal punto che ha deciso di ripararci dentro i piccoli nelle ore notturne in cui la luce è spenta! E’ strano vedere uscire ed entrare gli avannotti da un guscio di una lumaca! Ho terminato questa esperienza quando, cresciuti 20 esemplari di circa 3 cm, li ho cedPiccoli di Pseudotropheus Saulosiuti ad amici – in tutta Italia – che li stanno ancora oggi amorevolmente allevando nelle loro vasche Malawi. 🙂

andreifus.